Posts Tagged ‘Reba McEntire’

I 30 milioni di dischi venduti da Reba. Con 10 anni di ritardo…

Posted by CountryStateLine on 20th aprile 2012 in Home (News)

Secondo quanto scritto dal sito Perez Hilton, questa settimana Reba McEntire è diventata tecnicamente la seconda artista country femminile ad avere venduto in carriera più di 30 milioni di dischi. La prima cantante country a raggiungere questo obiettivo era stata Shania Twain, che al momento è considerata la cantante country ad aver venduto più di ogni altra collega in ogni tempo con 34.175.000 album venduti. C’è però un piccolo particolare che giustamente il sito fa notare: i rilevamenti di questo tipo, effettuati dalla società americana SoundScan, sono utilizzati a questo scopo da Billboard solo dal 1991 mentre Reba ha cominciato a scalare le classifiche country fin dagli esordi. Vale a dire dal 1981! Quindi diciamo che Shania Twain ha goduto di un vantaggio non da poco rispetto alla collega/rivale e che Reba dovrebbe essere considerata in realtà la effettiva numero uno in fatto di vendite anziché detenere “solo” il secondo posto sul podio, essendo stata “scippata” di dieci anni di rilevazioni di vendita. E comunque, a parte stabilire esattamente chi sia prima e chi sia seconda, pensare che ciascuno di esse abbia venduto la stratosferica cifra di 30 milioni di dischi fa già venire la pelle d’oca.
Reba, che è stata recentemente conduttrice degli Academy of Country Music Awards insieme a Blake Shelton (ne ho parlato qui), il prossimo 22 giugno diventerà anche il nuovo membro della Hollywood Bowl Hall of Fame durante una cerimonia condotta dall’attrice Julie Andrews. Ma non basta. In aggiunta ad aver venduto questa incredibile cifra di dischi, mentre continua a raccogliere premi a destra e a sinistra, si sta preparando anche alla prima della sua nuova sitcom televisiva, “Malibu Country”, che sarà trasmessa sulla ABC.

 

 

Reba McEntire muore sul set di un film in Austria. Ma non è affatto vero.

Posted by CountryStateLine on 2nd febbraio 2012 in Home (News)

La rete è uno strumento unico e innovativo, che ha cambiato per sempre la nostra vita. Ma come tutti gli strumenti, anche internet è nelle mani dell’uomo e perciò i risultati del suo uso dipendono dalle intenzioni con cui lo si maneggia. Perciò se la rete viene utilizzata da microcefali come quelli di “Global Associated Press” o di “Fake A Wish” (parodia del più serio sito di “Make A Wish”, esprimi un desiderio, che aiuta i bambini malati a realizzare un proprio sogno) gli esiti non possono che essere discutibili. Dovete infatti sapere che su tali biasimevoli siti vengono create ad arte e diffuse false notizie riguardanti celebrità appartenenti per lo più al mondo dello spettacolo e dello sport che spesso vengono riprese dai social network (e qualche volta anche dalle più sgamate agenzie) che in buona fede le rimbalzano e fanno loro eco ammantandole così di veridicità. E poiché l’unico modo per trasformare una balla in una cosa credibile è di ripeterla il maggior numero di volte possibile, ecco creata la notizia. Questi siti funzionano da anni (e non si capisce come mai ancora nessuno li abbia chiusi) ma per la prima volta questa settimana ha coinvolto il mondo della musica country. Reba McEntire (foto Todd Warshaw / Getty Images), infatti, lunedì sera si è vista rimbalzare su Twitter e sulla sua pagina Facebook la notizia della sua morte. A leggere tweet e post Reba era data morta a causa di un incidente avvenuto a Kitzbühel, in Austria, mentre stava girando un film. Apriti cielo! I fan hanno cominciato ad invadere la rete di messaggi e post commentando la (falsa) notizia e chiedendo direttamente alla star sul suo sito e attraverso il suo profilo Twitter lumi sulla faccenda. Reba è stata così “costretta” a pubblicare una dichiarazione ufficiale per smentire la sua morte nonché a “twittare” di essere viva e vegeta. «Contrariamente a quanto affermato da grottesche notizie, Reba non è morta. Né ella era in Austria al momento della sua presunta morte» è stato costretto ad affermare al Daily News il portavoce della cantante «Reba è viva e sta bene ma vorrebbe ringraziare tutti i suoi fedeli fan per essersi preoccupati.»
C’è da dire che sarebbe bastata un’analisi appena poco più attenta della notizia apparsa su Global Associated News per scoprire che si trattava di un falso: in un piccolo box nella parte bassa del sito una dichiarazione recita infatti che «questa storia è stata generata a caso usando del “modelli” generici e non è reale. Ogni riferimento a persone specifiche è stato interamente creato da visitatori del sito che hanno creato false storie inserendo un nome … a scopo di divertimento.» Solo venerdì scorso a morire secondo Twitter era stata Cher a causa di un utente che aveva creato ad arte un falso ”ri-twitt” facendolo apparire come proveniente dal profilo ufficiale della CNN. Anche in quel caso Loree Rodkin, amica intima di Cher, era stata costretta a postare a sua volta un twitt per confermare che la cantante era viva e vegeta. Insomma, mai disgiungere il buon senso dall’uso della rete! E lunga vita a Reba, che fra un mese esatto avrò l’onore e la gioia di vedere esibirsi dal vivo a Zurigo!
M.A.

ACM Awards 2011: domenica la grande serata. Ecco i premi speciali

Posted by CountryStateLine on 31st marzo 2011 in Home (News)

Taylor SwiftE’ stata resa nota l’altro ieri la lista ufficiale dei premi speciali che verranno consegnati domenica prossima durante la serata degli Academy of Country Music Awards a Las Vegas. Tra i nomi, quelli di Taylor Swift, Reba McEntire, Garth Brooks e Larry Gatlin & The Gatlin Brothers. A Taylor Swift sarà dato il premio noto come il Jim Reeves International Award per il suo contributo fondamentale alla diffusione e accettazione della musica country in giro per il mondo. Reba McEntire riceverà invece il Career Achievement Award, un onore attribuito a chi ha contribuito alla popolarità della musica country nel corso dell’ultimo anno. Garth Brooks (foto DailyCeleb.com) e The GatlinsGarth Brooks (Foto DailyCeleb.com) riceveranno invece il Cliffie Stone Pioneer Award. «Steve, Rudy ed io siamo molto riconoscenti alla ACM per questo onore incredibile. L’Academy è sempre stata una parte molto importante della nostra carriera fin dai lontani esordi, quindi  sembra proprio che il cerchio sia chiuso» ha detto Larry Gatlin «A proposito: congratulazioni a Garth. Pensiamo che abbia un grande futuro in questo campo…». Lungimiranti…
Il Cliffie Stone Pioneer Award celebra coloro i quali sono pionieri nel genere della musica country. Vincitori del passato – ricordo – furono gli Alabama, Johnny Cash, Merle Haggard, George Jones, Loretta Lynn, Willie Nelson, Dolly Parton, Charley Pride, Kenny Rogers, Mel Tillis, Conway Twitty, Porter Wagoner, Charlie Daniels, Hank Williams Sr. e Hank Williams Jr. The Gatlin Brothers e Garth Brooks saranno poi più avanti quest’anno protagonisti di una serata in cui presenzieranno con i loro premi. La data avrà luogo a Nashville e sarà comunicata più in là.
Reba McEntireTom T. Hall e lo scomparso Hank Cochran riceveranno il Poet’s Award per il loro lavoro come autori di canzoni. John Dorris, manager di diversi artisti, porterà a casa il Mae Boren Axton Award per i suoi anni di servizio all’interno della ACM. “Country Strong”, il film con protagonista Gwyneth Paltrow e Tim McGraw, che non ha vinto nessun premio della critica né tantomeno Oscar, riceverà il Tex Ritter Award, che è attribuito a pellicole che parlano in maniera prevalente di country.
Elenco tutti gli altri vincitori dei premi speciali (lascio la dizione originale con tra parentesi la traduzione):
 

- Producer of the Year (Produttore dell’anno): Paul Worley
- Audio Engineer of the Year (Ingegnere Audio dell’Anno): Chuck Ainlay
- Bass player of the year (Bassista dell’Anno): Glenn Worf
- Percussionist/drummer of the year (Percussionista/Batterista dell’Anno): Eddie Bayers
- Guitarist of the year (Chitarrista dell’Anno): Tom Bukovac
- Fiddle player of the year (Violinista dell’Anno): Aubrey Haynie
- Piano/keyboard player of the year (Pianista/Tastierista dell’Anno): Gordon Mote
- Specialty instrument player of the year (Musicista in una specifica specialità strumentale): Bryan Sutton
- Steel guitar player of the year (Suonatore di Steel Guitar dell’Anno): Dan Dugmore

QUI
il link all’articolo sugli ACM Awards 2011 del 17 febbraio scorso.

In aggiunta, il Ryman Auditorium è stato nominato “Venue of the year” (Luogo dell’Anno) e il Direttore Generale del Ryman, Sally Williams, è stata nominata “Promoter dell’Anno”.

 

 

Gioie e dolori per Reba

Posted by CountryStateLine on 4th marzo 2011 in Home (News)

Reba McEntire e suo papà ClarkLa scorsa settimana il papà di Reba McEntire, Clark, è stato colto da un grave infarto. Condotto all’ospedale di Tulsa, Oklahoma, si trova ora in uno stato di coma e le sue condizioni non fanno ben sperare. Tramite Country Weekly Reba ha voluto ringraziare i suoi fan che – in gran numero – le hanno voluto far sapere di star pregando per suo padre: «Per favore dite loro quanto io e mia madre apprezziamo tutto questo. Non potremmo superare questo momento senza di loro».
Come forse già saprete, insieme a Jean Shepard e Bobby Braddock, quest’anno Reba sarà ufficialmente dichiarata membro della Country Music Hall of Fame (nella categoria “Modern Era Artist”, artista dell’era moderna). Martedì scorso non se l’è sentita di presiedere la conferenza stampa in cui si annunciava questa sua prossima nomina: con il marito Narvel Blackstock è rimasta a Tulsa con la sua famiglia. Reba è stata in grado di dare al padre la lieta notizia proprio due giorni prima che cadesse in coma: «Gli ho detto “Papà, sarò membro della Country Music Hall of Fame.” Lui si è sporto in avanti e ha risposto “Cosa hai detto?” e io gli ho ripetuto “Sarò membro della Country Music Hall of Fame» dice nell’intervista. «Tutte le cose che arrivi a fare, i premi e i riconoscimenti che ricevi… è tutto bello ma è tutto molto più bello quando puoi condividerli con le persone che ami e che ti hanno supportato durante tutta la tua vita e nel corso della tua carriera. Quando ottenni la mia stella nella Country Music Hall of Fame, quando tutto era finito su Music Row mia madre e mio padre erano lì; la prima volta che cantai al Grand Ole Opry papà e mamma erano lì. Sono stati lì con me ad ogni passo del mio cammino».
Reba sa che suo padre potrebbe non essere lì con lei quando, tra qualche tempo quest’anno, ci sarà la celebrazione per il suo ingresso nell’Olimpo della Country Music Hall of Fame: «Papà potrà non esserci, ma ci sarà in spirito. La mamma sarà là. Me l’ha già detto: “Lasciami un posto libero, io ci sarò”».
Reba ha ricevuto una e-mail da Barbara Mandrell che visse un’esperienza simile quando ci fu lo show per il suo ingresso nella Country Music Hall of Fame. Suo padre, Irby Mandrell, era presente alla conferenza stampa in cui si annunciava il suo ingresso nel 2009, ma morì prima della sua celebrazione. «Barbara ha detto “So cosa stai passando” » ha detto Reba riguardo la sua corrispondenza con la Mandrell «e io le ho risposto “lo sai meglio di chiunque altro”».
(Grazie a COUNTRY WEEKLY)

 

La politica degli “amichevoli” divorzi

Posted by CountryStateLine on 1st febbraio 2011 in Home (News)

Alan JacksonOggi voglio riprendere e commentare insieme a voi la notizia del divorzio tra Alan Jackson (foto a lato) e la sua casa discografica, l’Arista (notizia data  due settimane fa). Per certi versi questo amichevole addio (ma esistono poi addii di altro tipo ormai?) non è una sorpresa. Riprendendo alcuni – vaghi – commenti rilasciati da AJ nel corso del 2010 il finale della loro storia poteva essere considerato per molti aspetti già scritto.
Di certo la Arista in più di vent’anni ha permesso al cantante georgiano di farsi uno dei più grandi nomi nel panorama nashvilliano moderno, e questo può avvenire solo se all’artista viene lasciata una sufficiente indipendenza artistica e produttiva (d’altronde il sodalizio con Keith Stegall ha fin dai primi anni dato ottimi frutti). Il comunicato della Sony, la “mamma” della Arista, reso noto settimana scorsa, recita semplicemente “Sony Music Nashville desidera ringraziare Alan Jackson per il loro lungo sodalizio. Con una separazione amichevole, Sony conferma che Alan ha consegnato le sue ultime incisioni alla casa discografica e gli fa i migliori auguri”.  Con l’Arista AJ ha speso finora la sua intera carriera, pubblicando il suo primo album (“Here In The Real World”) nel 1990 e il suo ultimo (“Freight Train”) quasi un anno fa.
In questi ultimi tempi, benché il fenomeno sia sempre esistito (ricordo l’altra “amichevole” separazione tra Patty Loveless e la MCA nel 1992) in generale l’impressione è che ci sia molta meno fedeltà da parte degli artisti nei confronti delle loro case discografiche. D’altra parte non è scritto da nessuna parte che si debba restare legati vita natural durante ad una etichetta, specie se questa non riesce a realizzare appieno il tuo potenziale. Allora, a maggior ragione in assenza di clausole capestro, perché non poter andarsene se per qualsivoglia motivo dove ci si trova non si ha più niente da dire? Chissà perché il pensiero di un Bob Dylan o di un Bruce Springsteen che abbandonano la Columbia sarebbe dai più considerato un’eresia quand’anche non vendessero più nulla. Read the rest of this entry »

Loretta Lynn e la musica Country celebrati al Ryman Auditorium

Posted by CountryStateLine on 18th ottobre 2010 in Home (News)
Reba McEntire, Kellie Pickler, Loretta Lynn, Lee Ann Womack, MArtina McBride e Gretchen Wilson (Foto: Frederick Breedon - Getty Images)
Reba McEntire, Kellie Pickler, Loretta Lynn, Lee Ann Womack, Martina McBride e Gretchen Wilson (Foto: Frederick Breedon – Getty Images)

Quella di martedì scorso al Ryman Auditorium di Nashville è stata una serata a cui tutti gli appassionati della musica country avrebbero voluto prendere parte. La Recording Academy – la società che si occupa dell’assegnazione dei premi Grammy – ha voluto rendere un giusto (anche se da molti ritenuto troppo breve: 45 minuti) tributo musicale alla grande Loretta Lynn, eccezionale icona, grande professionista, signora di stile e pionieristica anche in tema di femminismo, quando certe posizioni erano davvero scomode da assumere nella società. Il tributo – denominato Salute to Country Music – ha visto la partecipazione di tante star country (Garth Brooks, Martina McBride, Kid Rock, Gretchen Wilson e Lee Ann Womack) ed è stato presentato da Reba McEntire, presentatasi sul palco in un completo nero da cocktail. «Il mondo intero conosce e ama la figlia di un minatore che è venuta da Butcher Holler, nel Kentucky» ha detto Reba mentre guadagnava il centro del palco per la presentazione, immediatamente prima di omaggiare la platea con una sua elettrizzante versione del successo datato 1967 della signora Lynn  “If You’re Not Gone Too Long”. «Io l’ho amata dalla prima volta che l’ho sentita cantare in radio». Solo Vince Gill finora era stato reso protagonista di una serata simile, l’anno scorso; proprio Gill, impossibilitato ad essere presente in questa occasione, ha mandato un video-saluto: «Non conosco nessun’altro che sia più importante nella storia di questa città né di questa musica». Di nuovo Reba: «Loretta Lynn affrontò qualsiasi argomento controverso che nessun altro aveva potuto affrontare, nella musica country. Per lei, nessun tema era tabù». Ad esempio di questa sua attitudine ad osare, ha citato una registrazione della signora Lynn del 1975 dal titolo “The Pill” (la pillola), un’ode alla liberalizzazione del controllo delle nascite: benché la maggior parte delle radio rifiutarono di programmare questa canzone, questa scalò comunque le classifiche arrivando al quinto posto.  A seguire Gretchen Wilson ha cantato “Don’t Come Home A’ Drinkin’ (With Lovin’ On Your Mind)”, una paternale al marito troppo dedito all’alcool, scritta e registrata da Loretta Lynn nel 1966 e diventata la sua prima numero uno l’anno successivo.
Loretta Lynn con Kid Rock (Foto: Rick Diamond - WireImage)Dopo Wilson è salito sul palco Kid Rock (nella foto qui a sinistra con la signora Lynn – Foto Rick Diamond/WireImage), che con una specie di tamburello legato alla sua coscia è entrato sul palco ancheggiando e sbattendolo mentre intonava la rassicurante “I Know How”, datata 1970. Poi ancora, in duetto con Wilson, la poco conosciuta “You’re The Reason Our Kids Are Ugly” (un brano tra quelli di minore successo che Loretta Lynn cantò in coppia con Conway Twitty nel 1978). Reba ha poi chiamato sul palco Lee Ann Womack per cantare con lei “The Song That Started It All – I’m A Honky-Tonk Girl” (il primo disco di Loretta Lynn entrato in classifica, nel 1960) per poi introdurre Martina McBride (che pure in fatto di argomenti scottanti nelle sue canzoni sa il fatto suo, vedi gli abusi e l’omicidio di cui parla in “Independence Day”…) la quale ha reso due belle versioni di “You Ain’t Woman Enough” (1966) e “Love Is The Loretta Lynn e Garth Brooks cantano "After The Fire Is Gone" (Foto: Rick Diamond - WireImage)Foundation” (1973). Due “dichiarazioni” niente male!
Neil Portnow, presidente ed amministratore delegato dell’Academy, ha ricordato che questa celebrazione della signora Lynn è avvenuta a soli 3 giorni di distanza dalla sua primissima apparizione sul palco del Ryman Auditorium e l’ha indicata come la prima vera  “antesignana degli avvocati delle donne”. Dopodiché ha presentato l’otto volte vincitore di un premio Grammy Jack White dei White Stripes. Fu proprio White a produrre l’album della signora Lynn “Van Lear Rose” nel 2004. White ha ricordato che insieme al membro della sua band (nonché ex moglie) Meg White, quell’anno, stavano ritornando a casa in auto dopo una sessione di registrazione a Memphis e d’impulso decisero di fermarsi ad Hurricane Mills (in Tennessee) presso il ranch di Loretta. «Senza neanche che ce ne accorgessimo, Loretta stava preparando a me e a Meg pollo e gnocchi di pasta bolliti. Ed un attimo dopo ricordo che eravamo nella camara da letto di Loretta passando in rassegna canzoni che lei aveva scritto ma mai inciso. Nacque così l’idea di “Van Lear Rose”». Che – è bene ricordarlo – quell’anno vinse un Grammy come miglior disco country (e il duetto Lynn-White “Portland, Oregon” si portò a casa  anche il Grammy per la categoria  migliore collaborazione vocale country!). «Credo che Loretta sia la più grande cantante ed autrice del 20esimo secolo!».
Loretta Lynn accetta i premi a lei dedicati (Foto: Rick Diamond - WireImage)Ed eccola entrare a questo punto, l’immensa signora Loretta Lynn, vestita di un lungo abito bianco leggermente diafano a manica lunga, che ha accettato da Portnow i due premi a lei dedicati : il trofeo Salute to Country Music e il premio The Lifetime Achievement. «Non so cosa dire, tranne Grazie!» ha detto, dirigendosi subito verso le quinte (nella foto a sinistra il momento della consegna; insieme a lei, da sinistra, Jack White, Neil Portnow e Garth Brooks – Foto: Rick Diamond/WireImage). Ma Jack White l’ha dolcemente e velocemente afferrata riportandola al centro del palco per permetterle di Il saluto della signora Lynn ai suoi fan (Foto: Rick Diamond - WireImage)prendersi il lungo e commosso applauso del Ryman e permettere ai suoi fan (inclusa la sorella Crystal Gayle, emozionata più di lei) di averla vicina. La signora Lynn è rimasta poi sul palco mentre Garth Brooks, di nero vestito e recando una chitarra acustica, è uscito dal retro palco per cantare con lei “After The Fire Is Gone” (foto più sopra – Rick Diamond/WireImage). Non c’era differenza tra la sua voce in quel momento e quella che nel 1971 incise questa canzone per la prima volta con Conway Twitty (e fu un altro Grammy per la miglior interpretazione vocale…). Mentre il pubblico si alzava tutto in piedi e salutava, Garth si è tolto il cappello da cowboy, l’ha abbracciata e l’ha accompagnata via dal palco. Ancora applaudiva quando Reba è tornata fuori e ha annunciato la fine del tributo musicale: «Con un’industria discografica in così repentini e a volte traumatici cambiamenti» ha chiosato «è oggi più importante che mai celebrare la musica country – la vera musica country!». Sottoscrivo e mi tolgo idealmente anche io il cappello.