Posts Tagged ‘George Jones’

George Jones da’ l’addio alle scene

Posted by CountryStateLine on 15th agosto 2012 in Home (News)

E’ non a torto definito “the greatest living country singer”, il più grande cantante country vivente. George Jones, che il mese prossimo compirà la bella età di 81 anni (nel senso: chissà mai se potrò almeno avvicinarmici, a questo traguardo anagrafico…), ha deciso di dare l’addio alla vita sul palcoscenico e così ha annunciato che quello del 2013 sarà l’ultimo tour della sua irripetibile, straordinaria e indimenticabile carriera durata più di 50 anni (andiamo, chi tra gli artisti di oggi si sogna di arrivarci?) che tra alti e bassi ha segnato un’era, dettato dei canoni, indicato la strada da percorrere (chiedetelo ad Alan Jackson). Di certo sui tempi della sua decisione finale hanno pesato le diatribe interne alla sua famiglia e ancor più le sue ormai troppo cagionevoli condizioni di salute, che lo avevano in un paio di (troppo) ravvicinate occasioni all’inizio dell’anno costretto in ospedale annullando date e spettacoli, già confermati e spesso esauriti (ne avevo parlato qualche mese fa – VEDI). «E’ dura smettere di fare quello che più ami» ha fatto sapere «ma è arrivato il tempo di fermarmi.»
“The Grand Tour”, questo sarà il nome del tour che l’anno prossimo lo porterà per l’ultima volta a suonare per i suoi amati fan in giro per gli Stati Uniti. Proprio per l’oro “The Possum” ha voluto organizzare questo tour, per ringraziarli della loro fedeltà e per averlo sostenuto e amato anche in tempi difficili. “The Grand Tour” visiterà almeno una sessantina di città (ovviamente la lista verrà resa nota quanto prima) e lo vedrà interpretare gran parte dei suoi infiniti successi discografici, da “White Lightning” a “He Stopped Loving Her Today” passando per “Who’s Gonna Fill Their Shoes” e “I Don’t Need Your Rockin’ Chair”. Prima del ritiro la leggenda vuole anche incidere un nuovo disco da dedicare ai suoi fan, molte canzoni del quale saranno scritte da Dolly Parton. Un progetto che a Mr. Jones sta molto a cuore e per il quale nessuna data di pubblicazione è stata ancora decisa.
Nonostante sia da poco uscito dall’ospedale, George Jones è già in giro per il paese per concerti. Ecco le date confermate da qui a fine 2012:
AGOSTO 2012
17 – Savannah, GA – Johnny Mercer Theater
18 – Durham, NC – Durham Perf. Arts Ctr.
30 – Woodstock, VA – Shenandoah County Fair
31 – Northampton, MA – Calvin Theatre
SETTEMBRE 2012
07 – Biloxi, MS – IP Casino
08 – Houston, TX – Arena Theatre
21 – Huntington, WV – Big Sandy Superstore Arena
22 – Myrtle Beach, SC – Alabama Theater
28 – Manistee, MI – Little River Casino
29 – Fort Wayne, IN – Embassy Theatre
OTTOBRE 2012
04 – Wichita, KS – Orpheum Theater
05 – Arlington, TX – Arlington Music Hall
12 – Branson, MO – The Mansion Theatre
13 – Renfro Valley, KY – Renfro Valley Ent. Ctr.
26 – Wichita Falls, TX – Kay Yeager Coliseum
27 – Midland, TX – Wagner Noel Perf. Arts Ctr.
NOVEMBRE 2012
02 – Mahnomen, MN – Shooting Star Casino
03 – Deadwood, SD – Deadwood Mountain Grand Casino
09 – Branson, MO – The Mansion Theatre
10 – Morton, MN – Jackpot Junction Casino
16 – Peoria, IL – Peoria Civic Center
17 – Hiawassee, GA – Anderson Music Hall
23 – Winnie, TX – Nutty Jerry’s Winnie Arena
24 – Bossier City, LA – Horseshoe Casino
DICEMBRE 2012
01 – Elizabeth, IN – Horseshoe Casino
15 – Jackson, TN – Carl Perkins Civic Center

George Jones sta meglio. Ringrazia i fan ma accusa la figlia…

Posted by CountryStateLine on 29th aprile 2012 in Home (News)

Esattamente un mese fa il grande George Jones (nella foto Getty Images a destra), che il prossimo settembre compirà 81 anni, era stato ricoverato in ospedale a Nashville per le conseguenze di una infezione alle vie respiratorie che aveva convinto i medici a tenerlo sotto osservazione per 48 ore prima di dimetterlo. Una cosa simile era accaduta anche a gennaio, quando un controllo di routine aveva dato risultati che avevano indotto lo staff medico e fare lo stesso. Giovedì un nuovo comunicato ufficiale ha confermato che “the possum” sta recuperando e continua a riposare presso la sua casa di Franklin (Tennessee). Il riposo lo ha costretto ad annullare nove spettacoli, la maggior parte dei quali doveva svolgersi in Canada; il riposo infatti per i medici deve essere forzato ed assoluto almeno fino al 20 maggio. La parte canadese del suo tour dovrà quindi essere posticipata a data da destinarsi.
Nel frattempo Mr. Jones sta talmente meglio da avere voluto mettere in rete un suo video parlando ai suoi fans (vedi) in cui li ringrazia per essergli stati vicino e di aver pregato per il suo ricovero. Il video pareva essere solo pieno di buoni sentimenti ma verso il finale ha decisamente virato con un’accusa alla figlia Georgette. Secondo Jones infatti ella – con l’aiuto di suo marito – avrebbe diffuso in rete notizie false e tendenziose su di lui e sul suo stato di salute al solo scopo di accaparrarsi i suoi soldi.
«Un’ altra cosa…» recita Jones nel finale del video «Vorrei scusarmi per mia figlia Georgette e il suo nuovo marito per aver messo in giro così tante cose malevoli che mi riguardano su internet e su Facebook. Nessuna di queste cose è vera. Sono state diffuse al solo scopo di avere denaro. Ho dato e ancora dato fino al punto che non posso dare di più. Non lascerò mai che [mia figlia] muoia di fame, ma sono stanco di tirare fuori [denaro] e io non sono la persona che essi dichiarano che io sia.»
Georgette Lennon, la figlia di Jones e di Tammy Wynette (il grande amore di George Jones, morta nel 1998, con lui nella foto della Bandit Records qui a sinistra durante gli anni ’70), nega ovviamente che il padre stia dicendo la verità e ha dichiarato alla Associated Press di essere “completamente devastata” dalle sue accuse. In una intervista a TheBoot inoltre ha detto: «Tutto quello che ho sempre voluto è avere un rapporto con mio padre, fargli sapere quanto lo amo, farmi amare da lui e fare in modo che lui sia una parte della mia vita. Avevo sperato che questa storia si risolvesse privatamente tra noi due e che ad un certo punto me ne avrebbe parlato. Sfortunatamente le cose sono degenerate.»
Se Georgette (a destra nella foto Bandit Records) non è felice del suo attuale rapporto con lui, ella dice di capire perché suo padre è così sospettoso di tutti quelli vicini a lui, specialmente da quando nel passato è stato ferito da amici apparentemente sinceri e ben disposti nonché da membri della sua stessa famiglia. «Nel passato ci sono stati nostri familiari, ottimi amici, membri del suo stesso management e gente con cui lui è venuto semplicemente in contatto che si sono presi i loro bei vantaggi da questo rapporto, e lo hanno tradito in qualche modo sorridendogli in faccia e poi pugnalandolo alla schiena non appena lui l’ha girata. Quindi so che per lui è molto difficile sapere di chi potersi fidare e di chi no anche in famiglia e questa è una cosa bruttissima da affrontare».
Oltre ad avere accusato la figlia di vendere false storie su di lui ai tabloid per denaro, George Jones incolpa Georgette di aver dichiarato online che il padre aveva contratto la polmonite chiedendo ai suoi fan di pregare per lui (mentre invece si trattava di semplice infezione).
Dicono che la verità stia sempre nel mezzo. Di certo è brutto sentire certe storie, specie quando la grande stella di George, ormai prossima al mito, non meriterebbe di essere offuscata da queste tristi vicende. Lavare i panni in casa forse sarebbe stata la cosa migliore. Voi che ne pensate?
M.A.

Un ringraziamento a Bandit RecordsGetty Images per l’uso delle foto.

 

 

 

I primi 80 anni di George Jones

Posted by CountryStateLine on 5th settembre 2011 in Home (News)

George Jones (foto Getty Images), indiscutibilmente una delle più raffinati e inconfondibili voci della storia della musica country, texano verace classe 1931 di Beaumont, compirà i suoi primi 80 anni il prossimo 13 settembre. Jones, che dal 1953 (anno di pubblicazione del suo primo disco, “No Money In This Deal” per la Starday) ad oggi non si è mai fermato (il suo ultimo disco, “Burnin’ Your Playhouse Down” per la Bandit/Vanguard Records, è del 2008), è davvero una delle icone di un tempo che oggi non c’è più ed è indicativo che molte delle star della musica country che tra gli anni ’80 e ‘90 lo spodestarono via via dal trono del numero uno (Alan Jackson, Randy Travis per citarne un paio) si siano apertamente ispirati a lui stesso per orientare il loro stile musicale. Difficilmente Mr. Jones celebrerà i suoi 80 spegnendo una candelina per ognuno dei suoi splendidi anni. Neanche la maggior parte dei ventenni ha nei polmoni tanto fiato. Ma il Grand Ole Opry ha annunciato che celebrerà degnamente la leggenda country con un concerto che vedrà la partecipazione di tanti artisti del calibro dello stesso Alan Jackson, di Montgomery Gentry e di Pam Tillis. Tanti auguri, Mr. Jones!

George Jones: «Stanno rubando la nostra identità»

Posted by CountryStateLine on 6th novembre 2009 in Home (News)

GeorgeJonesIntervistato dalla Associated Press a inizio settimana, George Jones ha espresso giudizi poco lusinghieri circa i più o meno recenti cambiamenti avvenuti nel mondo della musica country e alcuni degli artisti che si sono affacciati negli ultimi anni sul mercato discografico. La sua rabbia più grande è quella di sentirsi defraudato del suo ruolo di cantante country. Riferendosi ad alcune delle maggiori star di oggi, incluse (direttamente citate) Carrie Underwood e Taylor Swift (foto sotto), la leggenda country ha detto che «hanno rubato la nostra identità». E, ha proseguito, «c’è bisogno che ce la restituiscano e che migrino ad altri generi musicali». Sul perché gli “ultimi arrivati” abbiano fatto una cosa del genere ha la sua teoria: «Dovevano usare qualcosa che fosse già esistente e avesse credibilità, e questo qualcosa è stato la country music tradizionale. Così quello che c’è bisogno che queste persone facciano davvero, io penso, è trovare un loro proprio titolo per ciò che fanno, perché assolutamente ciò che fanno NON è country music». Jones, che recentemente si è anche pronunciato contro l’attuale rete delle radio country americane, dice che per fortuna intravede speranza in qualcuno degli artisti oggi ancora in cime alle classifiche. «E’ bello sapere che facciamo ancora country music tradizionale. Alan Jackson ancora lo fa, così pure George Strait. Ce l’abbiamo ancora, e alcuni di noi sperano che essa faccia il suo ritorno in grande stile, uno di questi giorni».
underwood&swiftI moderni cantanti country non sono gli unici contro i quali “The Possum” (così viene chiamato Jones nell’ambiente) si è scagliato. Alla domanda se si avventurerebbe mai in qualche altro genere musicale, come l’heavy metal o il rap, ha risposto in maniera lapidaria. «Il rap? È roba squallida… Come si può chiamare quella roba musica? Ora, anche io amo la musica, amo tutti i generi di musica. Davvero. Per esempio, ho tutti i dischi di Brooke Benton: adoro il modo che aveva di cantare. Amo Ray Charles. Ho una mente aperta. Ma per favore, non potete definire il rap, una roba che neanche si canta ma si parla, come musica. No, no, no dovete trovare un altro nome per quello…».
Il 78enne membro della Country Music Hall of Fame, la cui carriera si snoda ormai attraverso sei decenni, ha ancora un obiettivo preciso per il suo futuro, e non si tratta del ritiro: «L’unica cosa che mi piacerebbe continuare a realizzare è la musica per i miei fan, concretizzare obiettivi allo scopo di renderli felici con quello che inciderò in futuro. Il resto l’ho quasi pressoché tutto realizzato. Il buon dio è stato generoso con me … Il resto della mia vita cercherò di godermelo».
L’ultima fatica discografica di George Jones è stata “A Collection of My Best Recollection”, una raccolta dei suoi più grandi successi disponibile esclusivamente tramite la rete di vendita della catena americana Cracker Barrel (e quindi impossibile da procurarsi per chi abita al di fuori dei confini americani, come dicevo già parlando di Alan Jackson -
vedi).
Se volete esprimere la vostra opinione a riguardo di quale direzione stia prendendo la country music moderna sarò ben felice di darvi spazio, e certo si tratta di un argomento che riprenderò con molto piacere in futuro.
Keep it country!