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45esimi CMA Awards: conducono ancora Brad e Carrie

Posted by CountryStateLine on 21st luglio 2011 in Home (News)

45th-cma-awardsLe superstar country Brad Paisley e Carrie Underwood hanno annunciato settimana scorsa che saranno ancora loro gli anfitrioni della prossima edizione degli annuali CMA Awards. Sarà la 45esima edizione e avrà luogo alla Bridgestone Arena di Nashville mercoledì 9 novembre 2011 a partire dalle ore 20 (ora di New York) e trasmessa in diretta televisiva sulla ABC. «Non potevamo chiedere due presentatori migliori di Carrie e Brad» ha detto Steve Moore, amministratore delegato della CMA «Hanno qualità uniche di umorismo, talento, credibilità e un naturale rapporto che li rende unici nei confronti dei fan e degli appartenenti al settore. I CMA Awards sono in buone mani con Carrie e Brad sul palco.»
«Aver condotto i CMA Awards negli ultimi tre anni è stata un’esperienza incredibile!» ha dichiarato Underwood «Sono così onorata che mi sia stato chiesto di rifarlo insieme al mio amico Brad. Il processo creativo che si segue nella preparazione dello show è strepitoso, e non vedo l’ora di condividere la più grande notte della Musica Country con tutti i fan!»
«E’ difficile credere che questo sarà il nostro quarto anno alla conduzione dei CMA Awards – E’ un tale onore essere stato invitato di nuovo» ha aggiunto Brad «Adoro lavorare con Carrie, è una donna di classe ed è il perfetto contraltare alla mia totale assenza di classe. Farò del mio meglio per non incasinare tutto.»
Carrie Underwood & Brad PaisleyPaisley è l’Intrattenitore dell’Anno della CMA in carica. Ha vinto finora 14 premi della CMA,  dall’Horizon Awards (ora New Artist Award) nel 2000, includendo il premio come Vocalista dell’Anno (2007, 2008, 2009) e Album dell’Anno (2006 per “Time Well Wasted”). Ha vinto il premio “Evento Musicale dell’Anno” tre volte: la prima nel 2004 insieme ad Alison Krauss con “Whiskey Lullaby”, la seconda nel 2006 con “When I Get Where I’m Going” con Dolly Parton, e la terza nel 2009 per “Start A Band” con Keith Urban. Il premio “Evento Vocale” invece è stato suo nel 2001 con “Too Country” con Bill Anderson, George Jones e Buck Owens mentre ha vinto il trofeo “Video Musicale dell’Anno” tre volte, la prima nel 2002 con “I’m Gonna Miss Her (The Fishin’ Song)”, la seconda nel 2004 con “Whiskey Lulllaby”” (ancora con Alison Krauss) e la terza nel 2007 per “Online”. E’ al quinto posto sulla lista dei vincitori degli ACM Awards di tutti i tempi.
Paisley – consumato cantante, autore, chitarrista ed intrattenitore – ha venduto finora 12 milioni di album e guadagnato 19 singoli numeri uno dal suo debutto nel 1999. Membro del Grand Ole Opry, il suo innovativo e divertente “H2O World Tour” è stato classificato al numero uno dei tour country per numero di spettatori paganti da Pollstar. Il suo “H2O II: Wetter & Wilder” quest’anno continua il successo con date in giro per Stati Uniti e Canada nonché una parte europea che include la O2 Arena di Londra, Dublino, Stoccolma, Oslo e altre città.
Underwood ha ricevuto cinque premi CMA nella sua carriera, ed ha raccolto tre consecutive vittorie come “Vocalista Femminile” (nel 2006, 2007 e 2008), oltre a quella di “Singolo dell’Anno” (2007, con “Before He Cheats”) e quella “Horizon Award” (2006). Carrie, che ha anche vinto cinque premi Grammy, aggiunge la conduzione dei CMA Awards  ad un anno eccezionale che l’ha vista anche debuttare sul grande schermo nel film “Soul Surfer” con un tour promozionale in Australia per l’uscita del cofanetto “Play On: DeLuxe Edition”.
Carrie Underwood è una delle più potenti vocaliste del panorama musicale ed ha accumulato più di 13 milioni di dischi venduti negli Stati Uniti raggiungendo 13 brani numeri uno in classifica dal suo debutto nel 2005. Sei dei singoli numeri uno sono stati co-scritti da lei stessa. Nel 2010 è stata l’artista numero uno della classifica dei cantanti in tour nell’anno con il suo spettacolo dal vivo “Play On Tour”, che ha fatto tappa in più di 100 città raccogliendo un milione di fan tra Stati Uniti e Canada. I suoi trofei in carriera includono in totale circa 60 premi e l’ufficializzazione della sua appartenenza al Grand Ole Opry.
Vedi l’annuncio di Brad e Carrie.

 

George Jones: «Stanno rubando la nostra identità»

Posted by CountryStateLine on 6th novembre 2009 in Home (News)

GeorgeJonesIntervistato dalla Associated Press a inizio settimana, George Jones ha espresso giudizi poco lusinghieri circa i più o meno recenti cambiamenti avvenuti nel mondo della musica country e alcuni degli artisti che si sono affacciati negli ultimi anni sul mercato discografico. La sua rabbia più grande è quella di sentirsi defraudato del suo ruolo di cantante country. Riferendosi ad alcune delle maggiori star di oggi, incluse (direttamente citate) Carrie Underwood e Taylor Swift (foto sotto), la leggenda country ha detto che «hanno rubato la nostra identità». E, ha proseguito, «c’è bisogno che ce la restituiscano e che migrino ad altri generi musicali». Sul perché gli “ultimi arrivati” abbiano fatto una cosa del genere ha la sua teoria: «Dovevano usare qualcosa che fosse già esistente e avesse credibilità, e questo qualcosa è stato la country music tradizionale. Così quello che c’è bisogno che queste persone facciano davvero, io penso, è trovare un loro proprio titolo per ciò che fanno, perché assolutamente ciò che fanno NON è country music». Jones, che recentemente si è anche pronunciato contro l’attuale rete delle radio country americane, dice che per fortuna intravede speranza in qualcuno degli artisti oggi ancora in cime alle classifiche. «E’ bello sapere che facciamo ancora country music tradizionale. Alan Jackson ancora lo fa, così pure George Strait. Ce l’abbiamo ancora, e alcuni di noi sperano che essa faccia il suo ritorno in grande stile, uno di questi giorni».
underwood&swiftI moderni cantanti country non sono gli unici contro i quali “The Possum” (così viene chiamato Jones nell’ambiente) si è scagliato. Alla domanda se si avventurerebbe mai in qualche altro genere musicale, come l’heavy metal o il rap, ha risposto in maniera lapidaria. «Il rap? È roba squallida… Come si può chiamare quella roba musica? Ora, anche io amo la musica, amo tutti i generi di musica. Davvero. Per esempio, ho tutti i dischi di Brooke Benton: adoro il modo che aveva di cantare. Amo Ray Charles. Ho una mente aperta. Ma per favore, non potete definire il rap, una roba che neanche si canta ma si parla, come musica. No, no, no dovete trovare un altro nome per quello…».
Il 78enne membro della Country Music Hall of Fame, la cui carriera si snoda ormai attraverso sei decenni, ha ancora un obiettivo preciso per il suo futuro, e non si tratta del ritiro: «L’unica cosa che mi piacerebbe continuare a realizzare è la musica per i miei fan, concretizzare obiettivi allo scopo di renderli felici con quello che inciderò in futuro. Il resto l’ho quasi pressoché tutto realizzato. Il buon dio è stato generoso con me … Il resto della mia vita cercherò di godermelo».
L’ultima fatica discografica di George Jones è stata “A Collection of My Best Recollection”, una raccolta dei suoi più grandi successi disponibile esclusivamente tramite la rete di vendita della catena americana Cracker Barrel (e quindi impossibile da procurarsi per chi abita al di fuori dei confini americani, come dicevo già parlando di Alan Jackson -
vedi).
Se volete esprimere la vostra opinione a riguardo di quale direzione stia prendendo la country music moderna sarò ben felice di darvi spazio, e certo si tratta di un argomento che riprenderò con molto piacere in futuro.
Keep it country!