Bentornato Wade!

Posted by CountryStateLine on 31st gennaio 2010 in Home (News)

wadehayesE’ stato un enorme piacere ricevere la notizia che Wade Hayes, uno dei miei artisti preferiti, sia tornato ai concerti dal vivo. Anche perché suona il genere di country che preferisco. Lui, Rhett Akins, Tracy Byrd, Daryl Singletary e alcuni altri venuti alla ribalta nella metà degli anni ’90 e che hanno creato uno stile personale, con una voce inconfondibile ed una personalità musicale decisamente marcata, a metà strada tra l’honky tonk ed il country classico senza dimenticare un fondamentale occhiolino al mainstream, al nuovo. Ma senza mai snaturare il “vecchio”. In fondo, a pensarci bene, sono gli artisti che meno di altri hanno saputo (o voluto) adeguarsi al nuovo, quando il nuovo stava diventando troppo pop e hanno voluto rimanere attaccati alle loro radici ispirative. Oppure quando artisti con meno talento hanno cominciato a vendere di più. Questo è Wade Hayes, che è tornato a suonare live una decina di giorni fa al Tumbleweeds Texas, un grande nightclub country alla periferia di Houston. Le recensioni sono state molto positive: Wade ha suonato per un’ora e mezza un mix di cose vecchie e nuove, dove le nuove sono state tratte dal suo ultimo lavoro, “Place To Turn Around”, uscito l’anno scorso dopo ben nove anni di silenzio. Da allora ha formato una band, i McHayes, insieme al violinista di Alan Jackson, Mark McClurg, oltre ad unirsi alla band dell’ex cantante degli Alabama, Randy Owen.  Hayes ha dimostato di avere ancora molto da dire come cantante solista, e con i quattro elementi del suo gruppo è passato da vecchi successi come “On a Good Night” e “The Day She Left Tulsa” a nuovi pezzi quali “What’s a Broken Heart For You” e “She Knows Me”.
Ricordo che Wade Hayes è capacissimo anche di reinterpretare famosi classici, cosa che fece nell’album “Tribute to Tradition” cantando “She’s Acting Single (I’m Drinking Double)”.
Spero che il ritorno di Hayes segni anche la sua decisione di fare un passaggio in Europa, alla ricerca di una seconda giovinezza che meriterebbe al cento per cento.

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